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La chiesa di San Luca nel Queens
Durante la messa nel Queens
Il Cardinale Sepe celebra la messa a San Luca. Sullo sfondo una copia del gonfalone della Campania
Il Cardinale Sepe davanti ad un presepio nella chiesa del Monte Carmelo nel Bronx
Il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe
Presentazione di "DireNapoli" all'Istituto Italiano di Cultura
direnapoli > New York > 18 gennaio, ore 19:30-21:00: CONCERTO DI BENVENUTO > 18 gennaio, ore 19:30-21:00: CONCERTO DI BENVENUTO
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Notizie
PROGRAMMA DELLA VISITA

17 gennaio. Il primo incontro del Cardinale Sepe con la comunità italiana

Il cardinale Crescenzio Sepe arriva a New York lunedì 17 gennaio e comincia una visita intensa con quattro giorni di importanti appuntamenti. Appena sbarcato sul suolo americano visiterà la comunità italiana ed italo-americana prima nel Bronx e poi nella diocesi di Brooklyn e Queens, dove celebrerà la Santa Messa insieme al parroco John Tosi.
Nella diocesi risiedono la massima concentrazione di italiani e un milione e mezzo di battezzati su meno di cinque milioni di abitanti. Ad accoglierlo ci saranno i rappresentanti e moltissimi membri di associazioni italo-americane. Al termine della messa la Federazione dei Campani USA, composta da 55 associazioni, offrirà un rinfresco.
 


18 gennaio. Visita del Cardinale Sepe all'ONU

Alle 10.00 il Cardinale Sepe si recherà alle Nazioni Unite per visitare la la Missione Permanente d'Italia dove incontrerà l'Ambasciatore Cesare Maria Ragaglini.

Alle 11.15 la delegazione visiterà la Missione Permanente dell'Osservatore della Satnta Sede, dove verrà accolto dal Nunzio Apostolico Mons. Francis Assisi Chullikatt, nominato Osservatore permanente lo scorso luglio da Papa Benedetto XVI. Il Cardinale e il Nunzio co-celebreranno la Santa Messa nella cappella della Missione.
 


18 gennaio. Incontri con la comunità ebraica e i leader delle altre confessioni religiose

Due momenti importanti di dialogo interreligioso per il Cardinale Sepe in visita a New York.
La giornata del 18 gennaio inizia con una prima colazione su invito di Rabbi Arthur Schenier, nella storica Sinagoga di Park East fondata nel 1888 e situata nel cuore di Manhattan, nell’Upper Eat Side. L’incontro-conversazione ha come titolo “Il rafforzmento delle relazioni cristiano-ebraiche”.
Rabbi Schenier è leader spirituale della Park East Synagogue da quarant’anni. Tra le attivià della sinagoga anche la gestione della Park East Day School fondata trent’anni fa dallo stesso Schenier Nel 2008 la sinagoga di Rabbi Schneier fece notizia a livello internazionale per aver ospitato la visita di Papa Benedetto XVI. Rabbi Schenier è stato più volte l’Italia ed aveva già incontrato il Cardinale Sepe in una sua precedente visita.

>> Video intervista con il Rabbino Arthur Schneier in cui invita il Cardinale Sepe a visitare la Sinagoga e parla dell'importanza del dialogo interreligioso e del contributo dato dalla coumunità italiana di New York.

Alle 13.00 dello stesso giorno, Sua Eminenza parteciperà ad una colazione di lavoro con diversi esponenti dell’Appeal of Conscience Foundation. La fondazione, istituita da Rabbi Arthur Schneier nel 1965, si propone di difendere la libertà religiosa ed i diritti umani in tutto il mondo. Di questa coalizione inter-religiosa fanno parte leader di diverse confessioni, nonchè laici impegnati nel mondo degli affari. Il titolo dell'incontro è “L’azione inter-religiosa in un mondo in cambiamento”.
 


18 gennaio. Visita all’Istituto Italiano di Cultura per la presentazione di "DireNapoli"

Alle 17:30 il Cardinale Crescenzio Sepe visiterà l’istituto Italiano di Cultura di New York dove illustrerà le tappe della sua visita pastorale alla presenza del pubblico e dei giornalisti. Sarà presente all’evento anche l'Ambasciatore d'Italia negli USA Giulio Terzi di Sant'Agata. Nella stessa occasione, il Cardinale di Napoli chiuderà la prestigiosa mostra del presepe napoletano, inaugurata presso l’Istituto prima delle festività natalizie.

La mostra, voluta dalla Curia di Napoli come parte del precorso “DireNapoli”, è stata organizzata in collaborazione con AIAP - Associazione Italiana Amici del Presepe. Curatrice della mostra la Dottoressa Filomena Maria Sardella, della Direzione dei Beni culturali della Regione Campania. In evidenza, per il suo raro valore storico ed artistico, un elemento proveniente dalla Reggia di Caserta, un carretto trainato da un asino.
 


18 gennaio. Concerto in onore di Sua Eminenza

La sera del 18 gennaio un concerto in onore di Sua Eminenza sarà offerto dall’Italian Academy Foundation, in collaborazione con la Conference of Presidents of Major Italian American Organizations and The American Society of Italian Legions of Merit. L’evento si terrà nella chiesa di St Jean Baptiste (Lexington Avenue at 76th Street, Manhattan) alla presenza di un pubblico selezionato di invitati composto di eminenti personalità della comunità italiana ed italoamericana. In questa occasione il Cardinale Crescenzio Sepe riceverà un dono di riconoscimento per la sua attività pastorale nella diocesi napoletana e il suo impegno a “Dire Napoli” nel mondo. Sempre nel corso della serata verrà annunciato il dono che Sua Eminenza a sua volta porgerà ad una personalità americana di origini italiane che abbia dato un importante contributo nel comunicare la realtà di Napoli.


19 gennaio. Visita al J.D. Calandra Italian American Institute (CUNY) e tavola rotonda sul tema delle "migrazioni umane"

Ore 9:00. Il Cardinale di Napoli visita il John D. Calandra Italian American Institute, della City University of New York, su invito del suo Preside, il prof. Antony Julian Tamburri. Il Calandra Institute è il più importante istituto di studi di questo genere negli Stati Uniti, centro di ricerche e di incontri culturali su tematiche storiche, sociali e politiche italiane ed italo-americane.

Ore 10:00. Dopo la vista, la delegazione si trasferisce al vicino Graduate Center della City University of New York (365 Fifth Ave., Mahattan), dove il Cardinale parteciperà ad una tavola rotonda intitolata: “Le migrazioni umane nel terzo millennio”. Il tema che verrà affrontato è di grande attualità per Napoli e per l’Italia, in particolare nell’anno del 150º anniversario dell’unificazione. Si parlerà delle nuove sfide di accettazione e integrazione che l’Italia attraversa oggi, nel trasformarsi da antica terra d’emigrazione in punto d’arrivo di ampi flussi migratori provenienti dal sud e dall’est del mondo. La domanda che i convenuti si porranno è "cosa l’Italia di oggi può imparare dalla storia della propria passata emigrazione, in particolare verso gli Stati Uniti?"
Insieme al Cardinale Sepe, partecipano alla tavola rotonda il Sottosegretario agli Affari Esteri On. Vincenzo Scotti, Padre Leonir Mario Chiarello, Segretario dell'ufficio di New York dello Scalabrini International Migration Network, e i professori di chiara fama Robert Viscusi e Fred Gardaphe, noti studiosi dell’esperienza storica e culturale degli italiani d’America.

>> Video intervista con il prof. Anthony J. Tamburri, in cui descrive il tema della tavola rotonda a cui ha invitato a partecipare Sua Eminenza il Cardinale di Napoli


19 gennaio. Visita alla Basilica St. Patrick's Old Cathedral

Ore 17: Il Cardinale di Napoli visita una delle più antiche chiese di New York, situata a Mulberry Street, nell'antico quartiere di "Little Italy". La St. Patrick's Old Cathedral è stata ordinata Basilica da Papa Benedetto XVI lo scorso dicembre, ed è l'unica chiesa ad avere questo rango nell'Arcidiocesi di New York.
L'associazione Two Bridges, offriranno una presentazione multimediale dell'iniziativa annuale "Marco Polo", dedicata alla promozione del dialogo interculturale tra le più grandi comunità etniche locali, quella italiana e quella cinese. Al termine, la messa co-celebrata dal Cardinale Sepe e dal parroco Donald Sakano, di origini nippo-italiane.
 


20 gennaio. Tavola rotonda alla Casa Italiana della NYU su "Napoli: Facts and Fiction"

In serata, alle 18:30, Cardinale partecitperà ad una tavola rotonda presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University (24 West, 12th Street) dedicata alla rappresentazione e la realtà di Napoli nel cinema americano e internazionale. Parteciperanno ill regista/attore John Turturro e il prof. Antonio Monda. Moderatore: prof. Stefano Albertini, Direttore della Casa Italiana.
Titolo dell'incontro: “Naples: Facts and Fiction”. Nel corso dell'evento il Cardinale Sepe offrirà un dono speciale a John Turturro in riconoscimento del modo in il noto artista ha "detto Napoli" attraverso il suo lavoro.
L’evento si pone come ideale conclusione della rassegan cinematografica 41mo Parallelo, spinoff statunitense del Napoli Film Festival, organizzata dalla Casa Italiana e dalla Film Society del Lincoln Center.

>> Video intervista con il Direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò, il prof. Antonio Monda e Stefano Azzolini sulla partecipazione del Cardinale Sepe alla tavola rotonda presso la Casa Italiana


20 gennaio. Visita al Museo dell'immigrazione di Ellis Island

Alle 9:30 il Cardinale di Napoli visterà il famoso Museo dell'Immigrazione di Ellis Island, accompagnato dal Console Generale d'Italia Francesco Maria Talò, dal Preside del John D. Calandra Italian American Institute della CUNY prof. Anthony J. Tamburri.
Fanno parte della delegazione la Presidente del Caucus del Legislatori Italoamericani dello Stato di New York, Senatrice Diane Savino, e il Presidente del Caucus italoamericano al Consiglio comunale di New York On. Vincent Gentile.


20 gennaio. Incontro con la comunità italiana di Brooklyn

Ore 15. Sua Eminenza visita la chiesa di San Attanasio, nel quartiere di Bensonhurst (6100 Bay Parkway, Brooklyn), una delle sedi storiche dell'immigrazione italiana a New York. Nell'auditoriom della chiesa si svolgerà un incontro con i fedeli ed esponenti di istituzioni e associazioni locali organizzato dalla Federation of Italian American Organizations. Il Cardinale Sepe co-celebrerà la Santa Messa insieme al parroco Mons. Cassato.


21 gennaio. Dibattito con il Rabbino Schneier e gli allievi della Scuola d'Italia in memoria dell'olocausto: "Napoli e New York: porti di dialogo"

Ultima tappa del viaggio del Cardinale di Napoli a New York. Alle 9:30, accompagnato dal Rabbino Arthur Schneier, Sua Eminenza si recherà alla Scuola d'Italia 'Guglielmo Marconi'  (406 East 67th Street, Manhattan) per un dibattito sul tema "Napoli e New York: porti di dialogo", centrato sulla necessità del dialogo interreligioso ed interculturale. Il dibattito sarà moderato da Maurizio Molinari, corrispondente de La Stampa.

L’evento si pone come il primo della serie dedicata alla “Settimana della Memoria”, manifestazione in ricordo dell’olocausto che la comunità italiana organizza ogni anno a New York in questo periodo. Il dibattito sarà preceduto da un recital condotto da due attori (Robert Zukerman ed Antoinette La Vecchia) e due allievi della Scuola, che leggeranno una selezione di memorie selezionate da Stella Levi (Centro Primo Levi, New York) e basate su “Il Libro della Shoah in Italia” curato da Marcello Pezzetti.

IL PRIMO GIORNO DEL CARDINALE SEPE A NEW YORK

Fotografie e filmati della prima giornata sono disponibili su:
www.mediafire.com/i-italy

Sua Eminenza il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe è arrivato oggi pomeriggio alle 14:30 a New York per promuovere l’iniziativa “DireNapoli”, che ha come scopo raccontare Napoli al mondo, le sue contraddizioni ma anche la sua speranza di riscatto. Il Cardinale viaggia con il monsignor Gennaro Matino, Moderatore della Chiesa di Napoli e Vicario per la comunicazione. Domani, martedì, giungerà il Sottosegretario agli Affari Esteri On. Vincenzo Scotti, che accompagnerà il Cardinale in parte della sua visita.

Ad attenderlo all’aereoporto JFK di New York, insieme al Console Generale Francesco Maria Talò, anche un’amico di vecchia data: Don Hillary Franco, dell’Arcidiocesi di Westchester. “Rappresenta la personificazione della napoletanità migliore” commenta con la stampa il sacerdote americano, parlando del Cardinale Sepe  conosciuto molti anni fa in Vaticano.

Nei cinque giorni del suo viaggio il Cardinale di Napoli visiterà tutti e cinque i distretti di New York City: Brooklyn, Queens, Staten Island, Manhattan ed il Bronx.

Ha cominciato la sua visita proprio dal Bronx, dalla Chiesa del Monte Carmelo,  cuore di una comunità italiana un tempo numerosissima.  Ad accoglierlo, insieme con i fedeli, un folto gruppo di rappresentanti di associazioni locali.

Il Cardinale, che nel suo discorso ha detto di voler “portare l’amore di Napoli”, ha ricevuto due doni ed un caloroso applauso dal pubblico presente che è rimasto piacevolemente stupito del suo saluto finale in napoletano: ’A Maronna v’accumpagna.

I fedeli lo hanno accompagnato con grande calore fino alla macchina che lo ha portato all’altra tappa della prima giornata, la Chiesa di San Luca nel Queens, dove era stato invitato dalla Federazione dei Campani nel mondo, che raccoglie ben 55 associazioni negli Stati Uniti.

Qui ha celebrato una messa solenne in lingua italiana in una chiesa affollatissima di gente comune ma anche di rappresentanti della comunità italiana ed italo-americana. Era presente Mons. Frank Joseph Caggiano, rappresentante di, Vescovo della Diocesi di Brooklyn e Queens, Nicholas Anthony DiMarzio

Il discorso di Sua Eminenza, pronunciato nel giorno dell’anniversario della nascita del reverendo Martin Luther King, festa nazionale negli Stati Uniti, è iniziato ricordando l’importanza della sua battaglia per i diritti civili e contro la discriminazione razziale.

L’omelia ha affrontato a lungo il tema Napoli, affermando che la città oggi “soffre di quella stessa precarietà che un tempo ha spinto voi tutti ad emigrare”. E ancora oggi, ha sottolineato il Cardinale, la mancanza di lavoro a Napoli spinge soprattutto i giovani, i migliori, ad allontanarsi.

A questi fedeli, a cui l’America “ha garantito lavoro e dignità”, e che ancora amano Napoli e soffrono nel vederla offesa dai problemi di sempre e da quelli attuali, il Cardinale ha chiesto di farsi ambasciatori “del suo dolore, della sua speranza e della sua volontà di rinascita”

Sua Eminenza ha colto l’occasione per denunciare una città  schiacciata a livello internazionale da un’immagine mediatica che non le rende giustizia. La spazzatura, la camorra, il disordine, esistono e non vanno dimenticati, ma non impediscono al tempo stesso alla città di conservare “un forte valore della famiglia, della solidarietà, della condivisione, dell’accoglienza.”

Su queste note di speranza il Cardinale ha concluso il suo discorso congedando i fedeli commossi, anche questa volta, dal suo saluto in dialetto.

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18 gennaio, ore 8:00: VISITA ALLA SINAGOGA DI PARK EAST E INCONTRO CON IL RABBINO ARTHUR SCHNEIER

Il Cardinale Sepe ha visitato oggi per la prima colazione la Sinagoga di Park East, diretta dal Rabbino Arthur Schneier. La sinagoga è un’istituzione a New York, una città dove la comunità ebraica, nelle sue varie sfaccettature, arriva ad avere quasi 2 milioni di membri.

Attorno a una tavola apparecchiata, con bandiere americane e italiane e una colazione tipicamente “Jewish” , si sono riuniti il Cardinale Sepe e alcuni tra i più importanti leaders della comunità ebraica newyorkese, dal Rabbino Schneier al Direttore del Museo del Jewish Heritage David Marwell al Direttore del movimento Bnai Berith, Mr David Michaels, a Jack Rosen il Vice-presidente dell’American Council for World Jewry a Maurizio Molinari, inviato della Stampa e attivo membro della sinagoga e della vita ebraica newyorkese.

Rabbi Schneier ha aperto l’evento ricambiando l’ospitalità del Cardinale Sepe a Sant’Egidio nel novembre 2007 e parlando di come nella porzione di Torah di questa settimana (parashà) si aprlasse proprio dei dieci comandamenti, le fondamenta etiche comuni di entrambe le religioni. Il Rabbino ha anche ricordatola la visita di Benedetto XVI alla Park East Synagogue, la prima visita di un Papa in una sinagoga negli Stati Uniti e anche la sua visita a Roma al tempio Maggiore durante l’incontro tra Rav DiSegni e Benedetto XVI nel Gennaio 2010.

Anche il Cardinale si è detto felice e onorato dell’ospitalità e ha ricordato l’incontro del 2007 e ha sottolineato il volere della Chiesa di continuare nello spirito di Nostra Aetate di Giovanni Paolo II. “Quando ci si conosce, si parla e s’impara a rispettarsi” ha detto ai suoi compagni di tavolo. “In seguito all’incontro del 2007 ho creato a Napoli un comitato ebraico-cristiano e ci riuniamo tre volte l’anno per approfondire argomenti che decidiamo insieme. Speriamo anche di costruire una sinagoga a Napoli”

Il Cardinale ha anche ricordato come Giovanni Paolo II chiamasse gli ebrei “fratelli maggiori” e Benedetto XVI “i Padri della fede”.

Oltre a un interesse a un’amore per l’Italia da parte della comunità ebraica newyorkese, la conversazione ha affrontato i temi seri della politica e il rapporto tra la Chiesa Cattolica e lo Stato d’Israele, il risorgere dell’antisemitismo e l’Olocausto. Il Cardinale ha spiegato l’interesse della Chiesa per lo Stato d’Israele dal punto di vista spirituale, culturale e sociale, i rapporti tra la diplomazia e si è soffermato sui valori comuni come quello della famiglia che uniscono i due popoli. Ha anche ricordato che durante l’Olocausto mentre studiava in un seminario, gli era proibito andare all’ultimo piano dove erano nascosti degli ebrei durante le persecuzioni, protetti dalla Chiesa e ricordato che tra poco (27 Gennaio) in Italia si celebrerà la Giornata della Memoria.

Anche a New York, infatti, Rabbi Schneier partecipa da sempre a questo giorno di ricordo Internazionale in cui vengono letti i nomi dei deportati al consolato Italiano su park Avenue.”La Posizione della Chiesa sull’antisemitismo è molto dura oggi.” Ha detto Sepe “per un cristiano l’antisemitismo è peccato. Forse la Chiesa potrebbe fare di più ¨ma sicuramente spinge verso la pace e il dialogo. Anche i media come Radio AVaticana o l’Osservatore Romano aiutano ad essere sempre informati su Israele”. “Chi nega l’Olocausto è una scheggia impazzita e da parte mia c’è la condanna totale.”

La colazione si è conclusa con la consegna da parte del rabbino di una coppa per il vino, che gli ebrei usano per il rito del kiddush, la benedizione del vino, ricordano come entrambe le religioni incorporano il vino nel loro rito e come l’essere seduti a un tavolo condividendo da mangiare e da bere sia un momento di totale umanità e solidarietà.
 

18 gennaio ore 10-12:30 . DUE VISITE DEL CARDINALE SEPE ALLE NAZIONI UNITE

Questa mattina, dopo un breve incontro con l’Ambasciatore Carlo Maria Ragaglini alla Missione Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, a cui non era ammessa la stampa, il Cardinale Sepe si e’ recato alla Missione Permanente dell’Osservatore della Santa Sede.

Qui ha incontrato il Nunzio Apostolico Mons. Francis Assisi Chullikat, nominato lo scorso luglio da Papa Benedetto XVI Osservatore permanente.

Sepe ha avuto modo di celebrare Messa al primo piano della palazzina, in una sala “campana” che si distingue per il pavimento fregiato di una squisita composizione di piastrelle di maiolica dipinte a mano con simboli floreali e lo stemma pontificio eseguito da artigiani del salernitano.

La funzione, celebrata in inglese, è stata molto toccante e raccolta. Prima dell’Omelia il Nunzio ha ringraziato Sepe per la visita, e ha detto che renderà ancora più stretti i rapporti tra le città di Napoli e New York. Chullikat ha inoltre ricordato l’operosità del popolo partenopeo, che si è espressa nei risultati sociali e professionali dei discendenti degli immigrati napoletani.

Sua Eminenza ha pronunciato una breve, ma sentito discorso in Iialiano. Il discorso, pronunciato “a braccio”, si è focalizzato sui temi del coraggio e della speranza, anche in relazione all’attuale situazione del capoluogo partenopeo.

Sepe ha sottolineato come sia egualmente importante “non oscurare le mancanze [che ci sono state a Napoli], ma anche non arrendersi” e ha insistito sulla necessità della “collaborazione della comunità tutta, in quanto vi è una corresponsabilità di tutti, per ottenere un miglioramento della situazione e per riottenere la nostra dignità”.

Durante l’incontro il Cardinale ha anche trovato il tempo di conversare con alcuni rappresentanti della stampa e ha ribadito anche quanto sia importante il dialogo interreligioso e sottolineando comi creda fermamente e abbia sperimentato in prima persona la profonda amicizia tra cattolici ed ebrei.

Non sono mancate le domande di politica e attualità. Gli è stato chiesto se pensa che le istituzioni non abbiano fatto a sufficienza per Napoli nel passato, e ha risposto dicendo che è un tema che esula dalle sue competenze, ma il suo pensiero personale è che si sarebbe potuto fare di più. Ha invece evitato con eleganza e simpatia la domanda sulle recenti vicende del premier Berlusconi: “Cosa ne pensa delle cose che sono state pubblicate su Berlusconi dall’Avvenire?” “Non saprei” ha ribattuto “sono a New York e qua non c’e’ l’Avvenire”.

18 gennaio, ore 17:30. IL CARDINALE SEPE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA PER “DIRE NAPOLI”

Nel pomeriggio il Cardinale si è recato oggi all’Istituto Italiano di Cultura di New York per presentare l’iniziativa “DireNapoli” e chiudere la msotra presepiale fortemente voluta dall’Arcidiocesi di Napoli come annuncio e accompagnamento del viaggio.
Prima di entrare in una sala gremita di ospiti e giornalisti, il Cardianle ha esaminato con attenzione le statuette esposte ed adagiate su dei grandi bauli da viaggio.
Era presente per l’occasione, insieme a due mastri presepiali, la curatrice della mostra Dott.ssa Filomena Maria Sardella, della Direzione dei Beni culturali della Regione Campania.

Passati nella sala delle conferenze, il padrone di casa prof. Riccardo Viale ha introdotto gli ospiti e posto l’accento sul lavoro che il cardinale svolge da un punto di vista sociale in un momento difficile.

L’Ambasciatore d’Italia a Washington Giulio Terzi di Sant’Agata, che lo ha accolto personalmente davanti alla porta dell’Istituto, ha raccontato al pubblico di aver assistito anche lui la mattina al meeting sul dialogo interreligioso presso l’Appeal of Conscience Foundation. “È stato un meeting particolarmente significativo”, ha detto. “Questo è un viaggio che conferma la forza del legame tra Italia e USA.”

Il Cardinale Sepe, che si è detto emozionato per l’accoglienza, ha cominciato il suo intervento con parole di grande speranza: “NY come Napoli, new polis, città nuova, nel nome un augurio per vivere insieme.” Speranza che non nega l’esitenza di problemi anche molto gravi, ma si pone come prospettiva concreta di riscatto: “voglio portare la mia città su un palcoscenico internazionale in questo momento grave”, ha detto. “Voglio dire Napoli di fronte alle tante difficoltà… Dobbiamo mostrare come il sud sia capace di riscatto, dobbiamo raccontare Napoli in modo diverso”, ha sottolineato Sua Eminenza ricordando le tante eccellenze di Napoli in campo artistico, culturale, umanistico e scientifico.

Due punti cruciali nel discorso del Cardinale: una critica della globalizzazione intesa come standardizzazione di merci, sevizi e stili di vita, che nega la peculiare struttura sociale, economica e umana della città partenopea; ed una grande attenzione ai giovani e al problema del lavoro, sul quale la Chiesa è molto impegnara anche con iniziative di microcredito diffuso. “Il riscatto è possibile” è stato il filo rosso del suo discorso a tratti anche molto appassionato.

Il dibattito è stato aperto e condotto da Monsignor Gennaro Matino, Moderatore della Chiesa di Napoli, che accompagna il Cardinale nel suo viaggio.

Le domande hanno toccato temi diversi, a partire dal problema delle migrazioni umane e dei loro effetti sociali: “Napoli e provincia accolgono 80,000 immigrati, da Romania, Nigeria, Cina e molti altri paesi” ha ricordato Sepe. “I napoletani sono molto disponibili, anche se ci sono momenti negativi. Bisogna cercare di integrare il più possibile. Stiamo lavorando per questo, anche difronte alle difficoltà”.

A chi gli chiedeva di individuare le responsabilità dell’attuale situazione di Napoli, Il Cardinale ha risposto: “Io non giudico nessuno, dovrei prima giudicare me stesso; il mio compito è altro, è ‘sollevare’ il mio popolo.” Ed ha ricordato il “Giubileo di Napoli” lanciato lo scorso dicembre. “Un anno di nuova speranza, per aprirci alla speranza. per dare speranza; inaugurare nuova stagione.”

La rinascita di Napoli e possibile, ha affermato più volte il Cardinale, “e rinascita di Napoli significa rinascita del Meridione e quindi rinascita della nazione.”
Non `e mancato un riferimento alla polemica suscitata in Italia dalle dichiarazioni rilasciate da Sepe ieri sera ad un giornalista, e riportate in modo approssimativo dalle agenzie. “Io non ho ‘assolto’ nessuno” ha dichiarato. “E comunque non sono venuto a New York per parlare di Berlusconi, ma di Napoli”.
 

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